Festa della Repubblica, perché si festeggia il 2 giugno



Si celebra la ricorrenza del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 col quale i cittadini italiani furono chiamati a scegliere tra l'ordinamento repubblicano e la monarchia 
Il 2 giugno è la Festa della Repubblica italiana nata in seguito al referendum istituzionale del 2 giugno 1946. I cittadini italiani furono chiamati a scegliere l'ordinamento dello Stato che sarebbe sorto all'indomani della fine del regime fascista e della guerra. Si tratta di una data storica che celebra l'atto fondativo della Repubblica e la fine della monarchia retta dalla dinastia Savoia. L'allora sovrano Umberto II, in seguito al risultato, decise di lasciare l'Italia per esiliarsi in Portogallo. Il referendum fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia. Il risultato della consultazione popolare non fu un plebiscito: 12.717.923 i voti repubblicani – i cui sostenitori avevano scelto per emblema un'Italia turrita, reminescenza delle libertà comunali-popolari medievali - e 10.719.284 per la monarchia (con stemma sabaudo sulla scheda) e le percentuali, rispettivamente, di 54,3% e 45,7%. Quel momento della società italiana dell'epoca è stato magistralmente rievocata in una memorabile scena del film Una vita difficile (1961) di Dino Risi con Alberto Sordi e Lea Massari.
Dal referendum alla Costituzione
L'esito del referendum venne annunciato il 10 giugno 1946, quando la Corte di Cassazione dichiarò, dopo 85 anni di monarchia, la nascita del nuovo ordinamento repubblicano, che sarebbe stato definitivamente sancito il 18 giugno. La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1947. Sei mesi dopo, il 22 dicembre, l'Assemblea costituente approvò e promulgò la Costituzione a fondamento della Repubblica votata dagli italiani l'anno precedente. Dal 1948 si tiene tradizionalmente la parata in via dei Fori Imperiali a Roma. Il cerimoniale al Vittoriano con la la deposizione della corona d'alloro al Milite Ignoto fu inaugurato dall'allora presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, con l'omaggio di tutti gli stendardi delle forze armate.
Il cerimoniale ufficiale della celebrazione a Roma prevede anche oggi l'alzabandiera solenne all'Altare della Patria, l'omaggio al Milite Ignoto con la deposizione di una corona d'alloro da parte del presidente della Repubblica alla presenza della massime cariche dello Stato, ovvero presidente del Senato, presidente della Camera, presidente del Consiglio dei ministri, presidente della Corte costituzionale, ministro della Difesa e capo di Stato maggiore della Difesa, con l'esecuzione dell'Inno di Mameli. Quindi le Frecce Tricolori attraversano i cieli di Roma; mentre la parata militare in cui tutti i reparti sfilano in Via dei Fori Imperiali al cospetto del Presidente e delle massime autorità dello Stato, che attira solitamente un grande pubblico, è stata quest'anno eccezionalmente cancellata a causa del coronavirus. Tuttavia la parata militare, codificata nel protocollo dal 1950, non è stata sempre presente nel cerimoniale: negli anni Novanta rimase sospesa e fu reintrodotta dal presidente Carlo Azeglio Ciampi il quale volle nel 2001 anche il ritorno della festività con cadenza fissa esatta il 2 giugno dopo che la legge n° 54 del 1977 aveva fatto coincidere la Festa della Repubblica con la prima domenica di giugno. 

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