Basilicata, la Carta dei diritti entra nelle scuole

Il segretario generale, Angelo Summa, a RadioArticolo1: "Convocate 400 assemblee. Siamo stati a Melfi e Matera, ma soprattutto negli istituti scolastici: centrale il confronto con gli studenti. Ci hanno fatto molte domande sui lavori precari e le tutele"


"In Basilicata c'è grande impegno: siamo partiti dal 19 gennaio a raccogliere la consultazione tra gli iscritti, abbiamo convocato fino adesso circa 400 assemblee, di cui 330 già svolte. Sabato siamo stati all'Itias, Istituto professionale della scuola di stato di Potenza, siamo stati a Melfi e a Matera. Abbiamo portato la Carta all'interno delle scuole". Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, ai microfoni di RadioArticolo1 nel corso della trasmissione Italia Parla (ascolta il podcast integrale). Il sindacalista ha raccontato il viaggio della Carta dei Diritti universali del Lavoro, la proposta della Cgil per un nuovo Statuto dei lavoratori.
"E' un'iniziativa importantissima e insieme un'ambizione - ha spiegato -, un grande progetto al centro di una campagna che continuerà. Riscontriamo molta attenzione e interesse: i giovani pongono domande, sanno che siamo in presenza di un mercato del lavoro frantumato. A loro arrivano più direttamente le forme flessibili, perché tra le domande che ci hanno rivolto, è emerso con chiarezza che i voucher sono la forma che più ha precarizzato il lavoro. Anche i ragazzi vogliono capire quali sono le nuove forme flessibili, quali diritti devono esercitare".
In Basilicata nel 2015 sono stati staccati quasi 900mila buoni lavoro. Così Summa: "E' una denuncia che abbiamo già fatto. I 900mila voucher utilizzati sono tutti prevalentemente nel settore del turismo, purtroppo sta diventando una forma di lavoro molto abusata anche perché mancano i controlli. Mancano le istituzioni preposte, purtroppo nel nostro paese si attivano strumenti senza un minimo di verifica".
Tornando alla Carta, per il segretario, fondamentale è stato il confronto con gli studenti. "Sono ottimista e orgoglioso di questa esperienza, in particolare nelle istituzioni scolastiche. Così usciamo dal mondo della rappresentanza classica e rafforziamo il nostro contatto con l'istruzione: sappiamo che non è semplice parlare con gli studenti, perché hanno priorità e attenzioni diverse - ha osservato -, ma riusciamo a dialogare quando si parla un linguaggio della realtà, si prova a far capire perché il sindacato promuove una legge di iniziativa popolare, si spiega che in questi anni l'intervento legislativo ha destrutturato il mercato del lavoro".
Cgil, Cisl e Uil regionale hanno indetto la marcia per il lavoro a Potenza. "Il lavoro è l'obiettivo principale della nostra mobilitazione. La marcia dovrebbe slittare dal 19 marzo al 2 o 9 aprile, per superare alcune difficoltà logistiche, ma la sostanza non cambia: la Basilicata vive una condizione di grande criticità, è una regione che ha molte potenzialità, da Melfi all'indotto, ma che rischia anche licenziamenti e criticità. C'è il nodo del rapporto tra ambiente e sicurezza, molte vertenze ancora aperte come quella con Data Contact", ha concluso.
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